Pianeti e Segni: le basi astronomiche dell'astrologia

Come tutti sanno, ognuno di noi appartiene a un Segno zodiacale che dipende dalla sua data di nascita. I caratteri dei diversi Segni zodiacali rappresentano senza dubbio la parte più nota e popolare dell'astrologia, come prova la tipica domanda "di che segno sei?" mirata a cogliere il tipo psicologico dell'interpellato.

Non tutti però sanno che il Segno di nascita di una persona rappresenta la posizione occupata dal Sole lungo la sua orbita apparente nell'istante in cui è venuta al mondo.

Questa spiegazione astronomica ci permette di introdurre due nozioni fondamentali: la prima è che il segno di nascita dipende esclusivamente dalla posizione del Sole, vale a dire da uno solo dei dieci Pianeti Astrologici (ricordiamo che i Pianeti Astrologici comprendono anche il Sole che in realtà è una stella e la Luna che in realtà è un satellite).

La seconda nozione riguarda i Segni zodiacali come luoghi del cielo dove i Pianeti, tra cui appunto il Sole, si muovono passando dall'uno all'altro. I Pianeti sono dunque gli oggetti in movimento, i corpi celesti che ruotano in cielo, mentre i Segni (e le Case) rappresentano i luoghi dove i Pianeti vengono a trovarsi di volta in volta.

Sono gli stessi oggetti e luoghi reali che tratta anche l'astronomia, sia pure con nomi diversi. Quando l'astrologo dice per esempio che Venere transita in Vergine dal 20 settembre al 15 ottobre descrive prima di tutto un evento concreto che accade realmente nel cielo, o se vogliamo nello spazio.

A questo punto sorge probabilmente una domanda: se i Segni zodiacali sono luoghi del cielo, dove si trovano esattamente?

Rispondiamo volentieri: sull'Eclittica, l'orbita apparente descritta dal Sole intorno alla Terra nel corso di un anno, idealmente suddivisa in dodici porzioni uguali, ognuna indicata col nome di un Segno zodiacale. Tutti i luoghi dell'astrologia sono tratti o punti di questa orbita.

Possiamo pensare l'Eclittica come una circonferenza con la Terra al centro, che il Sole percorre interamente nel corso di un anno.

Qui i più pignoli potrebbero far notare, con una curiosa assonanza, che l'Eclittica è ellittica e non circolare. Un'obiezione certamente fondata che suscita almeno due precisazioni.

La prima per chiarire che l'assonanza è puramente casuale: la parola "Eclittica" non ha nulla a che fare con la forma ellittica ma si riferisce al fatto che le eclissi solari e lunari richiedono l'allineamento di Terra, Luna e Sole sul piano dell'orbita solare, detto per questo piano dell'Eclittica, che deve quindi il suo nome alla radice "eclissi" e non "ellisse".

Inoltre l'eccentricità dell'Eclittica è talmente bassa che a occhio nudo non sarebbe possibile distinguerla da un cerchio perfetto. L'orbita del Sole appare marcatamente ellittica nelle immagini sui libri di astronomia o di astrologia per pure ragioni di prospettiva: la sua eccentricità reale è pari a 0,0167, praticamente impercettibile. Possiamo quindi visualizzarla e rappresentarla come la circonferenza di un cerchio esatto senza tradire il vero, anche perché sarebbe impossibile il contrario.

Questa circonferenza con la Terra al centro, che rappresenta appunto l'orbita apparente del Sole nel corso dell'anno, una volta suddivisa in dodici porzioni corrispondenti ai dodici Segni Zodiacali, diventa per gli astrologi il Cerchio Zodiacale.

Secondo la nostra Astrologia Tropicale, la suddivisione dell'Eclittica nei dodici Segni parte ogni anno dall'equinozio di primavera, il primo dei due punti in cui l'Eclittica attraversa il piano dell'equatore terrestre. Perciò l'anno solare inizia sempre con l'equinozio di primavera, che rappresenta così il vero Capodanno dell'astrologia, quando un anno astrologico si conclude e ne comincia uno nuovo: il punto iniziale del primo Segno zodiacale, l'Ariete, e il punto finale dell'ultimo, i Pesci.

A partire dal punto dell'equinozio di primavera, l'Eclittica si suddivide in dodici archi contigui di 30° ciascuno lungo la direzione del moto solare (antioraria guardando da Nord), indicati con i nomi dei dodici Segni Zodiacali dall'Ariete ai Pesci. In questo modo l'orbita solare diventa per gli astrologi il Cerchio Zodiacale che si vede nella figura in alto, dove potete anche cliccare sui tasti di scorrimento per osservare il moto dei pianeti al suo interno.

Ecco quindi dove si trovano i dodici Segni zodiacali, intesi come luoghi del cielo: sono i dodici archi di 30° ciascuno che ricoprono la circonferenza dell'Eclittica, formando così il cosiddetto Cerchio Zodiacale. Poichè percorre l'intera Eclittica nel corso di un anno, il Sole attraversa tutti i dodici Segni tra un equinozio di primavera e l'altro, occupando in ogni istante un punto preciso in uno e uno solo di essi.

E gli altri Pianeti, qualcuno potrebbe chiedere, come si può parlare di transiti degli altri pianeti nei Segni Zodiacali, se non si muovono neppure sull'Eclittica come il Sole ma ognuno lungo la propria orbita?

Anche qui rispondiamo volentieri: è vero che i Pianeti si muovono su orbite diverse da quella del Sole (comunque tutte comprese in una fascia limitata di 9° intorno all'Eclittica, detta fascia zodiacale) tuttavia è sempre possibile proiettare la loro posizione sull'Eclittica per via geometrica, così che anche gli altri Pianeti possono essere rappresentati come punti in movimento lungo l'Eclittica al pari del Sole.

In conclusione, possiamo immaginare lo scenario astrologico come un Cerchio Zodiacale con la Terra al centro, suddiviso in dodici settori uguali detti Segni zodiacali, all'interno del quale si muovono il Sole e gli altri Pianeti occupando in ogni istante uno e uno solo di questi settori in una posizione precisa individuata in modo univoco dalla distanza angolare rispetto al punto dell'equinozio di primavera.

I più attenti avranno notato che abbiamo parlato a volte di circonferenza (e archi) e a volte di cerchio (e settori). Poichè le posizioni dei pianeti sono individuate dalla sola distanza angolare, la semplice circonferenza unidimensionale può bastare a rappresentare i moti planetari lungo l'Eclittica, d'altra parte il cerchio presenta il vantaggio bidimensionale di poter collocare i pianeti che si trovano nella stessa posizione angolare a distanze diverse dal centro in modo da non sovrapporli in visualizzazione, come si vede nella figura.